sabato 15 settembre 2012

Pizzo di Claro


Altitudine: 2727 m/s/m                      
Tempo di salita personale impiegato: 2h45
Partenza: Monti di Saurù 1215 m/s/m                              
Dislivello: 1512 m
Rifugio o capanna in zona: Capanna Brogoldone


È la montagna maestosa che ogni ticinese conosce e che magari si augura di raggiungere almeno una volta nella vita. Sovrasta con un versante di ben quasi 2500 metri di dislivello la pianura della Riviera: su essa di essa si conclude così in modo repertino l’articolata propaggine meridionale del Rheinwaldhorn. Il Pizzo di Claro con la sua mole imponente, il profilo marcato, le linee eleganti, la caratteristica piramide sommitale, l’anfiteatro che avvolge lo straordinario Lago Canee è una presenza costante nel paesaggio bellinzonese: sa riservare momenti a chi lo contempla anche solo di sfuggita ma con animo poetico nei sui differenti, formidabili abiti stagionali. Sulla struttura del Pizzo di Claro, che ha pure un bello e noto volto si fa spalla chino osservabile persino da Grono, si può aggiungere questo:
Consta di due cime di quasi uguale altezza:

1-    La Cima S 2720 metri è quella che si affaccia sulla Riviera e il Bellinzonese ed è la metà usuale di chi va al Pizzo.
2-    La cima N 2727 metri fronteggia la Valle di Cresciano. 


Via Lumino:
È un itinerario interessante, con tratti esposti: è più impegnativo rispetto a quello del versante SE o a quello del versante NW. Da notare che alla cresta SSE fin sotto il grande risalto di quota 2571m, si può arrivare bene anche deviando dagli itinerari che salgono alla vetta dalla Val Calanca. (N.B.: la via è tutta marcata con bollini bianchi su sassi e placche / richiesta anche una buona tecnica di arrampicata per due passaggi)




















sabato 8 settembre 2012

Scopi


Altitudine: 3189 m/s/m                   
Tempo di salita personale impiegato: 2h 30
Partenza: Capanna Bovarina Uote 1870 m/s/m                   

Dislivello: 1319 m

Rifugio o capanna in zona: Capanna Bovarina Utoe

 
Bella piramide, con sagome molto lavorate dallo scalpello del tempo. È la più prominente delle cime che si affacciano sulle valli del Lucomagno e si distingue come belvedere straordinario. Rinserra, col suo ramificato braccio settentrionale e con l’arcuata costiera che va a oriente, la Val Casatscha nel cui alto bacino persiste ancora un ghiacciaio di discrete dimensioni. È costituita di argillo e calcescisti talvolta franosi, del Lias, di colore grigio e nero, ricchi di fossili. Anche dal profilo topografico lo Scopi si segnalo come geometria, stupenda stella. Sulla cime c’è una grande stazione di radio telecomunicazioni militari. Dal Pass Casatscha è la via più semplicemente  per la vetta per chi proviene dalla Capanna Bovarina. Si svolge in un ambienta severo di ghiacci e franose rocce nerastre, ma dal  fascino particolare  proprio per il grande contrasto di colori. Gli smossi pendii sono meno penosi da risalire quando c’è neve. Una volta giunti in cima si posso ammirare diverse cime ben note e soprattutto le Alpi Grigionesi, Urane e Vallesane.   





domenica 12 agosto 2012

Piz Molinera


Altitudine: 2288 m/s/m                 
Tempo di salita personale impiegato: 1h 30
Partenza: Monti di Saurù 1215 m/s/m 

Dislivello: 1073 m


Rifugio o capanna in zona: Capanna Brogoldone

 

Il Piz Molinera è l’ultima cima della lunghissima catena montuosa del Rheinwaldhorn; affianca il possente Pizzo di Claro ed è l’apice della valle di Lumino. La cima è a portata di tutti si sale direttamente dalla capanna Brogoldone, lungo il dolce declivio soprastante, e in un 1h 30 lo si raggiunge. Una volta in cima si può ammirare un’incantevole panorama: la città di Bellinzona, i paesi di Lumino, Arbedo, Gnosca, Preonzo, ecc..., le cime e le valli laterali della Riviera e per finire la Val Calanca.
La mia salita l’ho eseguita direttamente dai monti di Saurù percorrendo il sentiero rapido che porta in capanna (1h 30 ero in cima), ma per chi volesse è possibile percorre il magnifico sentiero delle sculture (2h per giungere in capanna), passando per l’alpe di Domas situato sotto il passo del Mem, per poi giungere in capanna Brogoldone.

 

sabato 11 agosto 2012

Pizzo Forno


Altitudine: 2907 m/s/m                            
Tempo di salita personale impiegato: 3h
Partenza: Valle (Chironico) 954 m/s/m    
Dislivello: 1953 m

Rifugio o Capanna in zona: Capanna Sponda SAT Chiasso

 

Il pizzo Forno è l’imponente piramide all’estremità della dorsale trasversale che si stacca verso E del pizzo Penca. Domina la media Valle Leventina e si lascia ammirare già da Biasca. Offre una vista spaziosissima. La mi salita l’ho eseguita direttamente da Valle dirigendomi verso  Cala. Si sale lungo una bellissima mulattiera che porta direttamente sui monti di Cala, una volta giunti si continua lungo un sentiero all’intero del bosco che porta direttamente in Capanna Sponda a quota 1997 m/s/m. Giunti in capanna si prosegue lungo il Ri di Vedle fino a giungere sotto al passo Ghiacciaione. Una volta sotto al passo si devia a destra e si sale lungo la prima scarpata che porta al pizzo Forno, per poi arrivare su un falso piano e salire l’ultimo pezzo su la possente ganna rocciosa che scende al di sotto della cima. In cima si possono ammirare le alpi Vallesane, Urane, i possenti Campo Tencia e Penca e moltissime altre cime vicine in zona.






 

 
 
 



 


giovedì 2 agosto 2012

Piz da Termin


Altitudine: 2902 m/s/m                                      
Tempo di salita personale impiegato: 4h
Partenza: Alpe di Sceng 1548 m/s/m               

Dislivello: 1354 m

Rifugio o Capanna in zona: Capanna Cava Utoe / Rifugio Giümela (P.Biasca)

 

Il Piz da Termin è la cima nord-orientale sulla lunga, quasi orizzontale ma frastagliata cresta sommitale della compatta e precipite muraglia sovrastante il catino dell’alpe di Sceng in Val Pontirone, il cui culmine massimo raggiunto dal Torrent Alto. Visto dalla capanna Cava, il Piz da Termin appare appunto all’estremità sinistra di una sella poco marcata. Per chi risale la valletta dei Viderign a S dell’alpe di Giümela è invece il picco nel punto d’incrocio tra la catena principale e la dorsale del Pizzo Bidensc (il nodo ortografico è in realtà la quota 2899 m appena NE della cima). Agli occhi di chi si trova sul lato calanchino appare sul colmo di una vasta e impervia parete a costoni ed escavazioni. Ospita appena sotto e a W della cima il Ghiacciaio di Alto. Quello che nella testata della valletta dei Viderign appariva ancora sulle carte del 1800 come un ghiacciaio delle dimensioni rilevanti, che  ora è un nevaio ridotto all’osso. La salita da me eseguita è quella di seguire il sentiero per  l’alpe del Boion passando prima per l’alpe di  Partigaresc e poi pian piano alzarmi lungo le vaste pasture del Boion fino a giungere sotto il Ghiacciaio Alto, per poi salire sulla bocchetta che divide il Torrent Alto e il Piz da Termin. Si arrampica lungo la cresta S del Termin e si giunge in cima in 10 min. dalla bocchetta.





 

mercoledì 1 agosto 2012

Torent Alto


Altitudine: 2919 m/s/m NE, 2957 m/s/m cima principale, 2950 m/s/m SW
Tempo di salita personale impiegato: 4h  

Partenza: Capanna Cava 2066 m/s/m

Dislivello: 884 m   
   
Rifugio o Capanna in zona: Capanna Cava Utoe / Rifugio d’Orz

 Poderoso baluardo di roccia che entusiasma da sempre ogni alpinista che lo osserva e lo risale. È posto nel punto d’incrocio delle Valli Calanca, d’Osogna, Pontirone e di queste due ultime valli è la cima più alta. Ha appunto tre distinti versanti che così posso descrivere:

-         Il più noto è certamente quello che si affaccia sul bacino dell’alpe di Sceng e che si osserva dalle praterie dove è posta la Capanna Cava. Da lì appare qualche insieme roccioso compatto che si alza tra la Senda dal Bò e la Bocchetta del Torrone (2665m); il complesso comprende anche il Piz da Termin all’estremità sinistra della frastagliata cresta sommitale (dalle diverse cime, non tutte quotate dalla CN).

-         Il monte, sul lato della Val Calanca, si presenta come estesa e precipite costiera che sovrasta ad anfiteatro i pascoli di Piov di Dent e va dalla Bocchetta Alta al Camin de Biancalan (comprendendo pertanto anche le pareti del Piz da Termin e del Motton).

-         Il lato che guarda la Val d’Osogna è qualcosa di stupendo: in quel quadro il Torent Alto, emergendo ardito ed elegante dal caratteristico terrazzo dell’alpe d’Orz, fa “ il signore “ che si distingue tra i minori Torent Basso e Cima d’Orz.

Eseguendo la salita al Torent dalla capanna di Cava ho potuto personalmente constatare come questa montagna abbia un fascino enorme per un alpinista, sia dalla via classica eseguita assieme hai miei colleghi alpinisti biaschesi passando per il Passo del Mauro e proseguendo per la bocchetta Alta, e pian piano alzarci sulla cima n° 7 del Torent Alto, che sia dalle altre vie d’ascensione.
 






 

Torent Basso


Altitudine: 2820 m/s/m                            
Tempo di salita personale impiegato: 1h 40
Partenza: Capanna Cava 2066 m/s/m                        
Dislivello: 754 m
Rifugio o Capanna in zona: Capanna Cava Utoe / Rifugio d’Orz (P.Osogna)

 

È l’imponente e fiera piramide dalle molte linee armoniose che insieme alla larga muraglia del Torent Alto posta sulla sinistra caratterizzata il magnifico anfiteatro della regione dell’Alpe di Cava. Tale quadro alpino radioso e ammaliante si presenta anche a chi risale il bacino pontironese dell’Alpe di Sceng e, in certe prospettive, pure dalla Valle di Blenio. A chi percorre la bassa Leventina si annuncia come misteriosa e ardita cupola al di là di una grande sella sopra la biaschese Valle Santa Petronilla. Il Torent Basso  ha anche un volto meno noto (ma attraente come gli altri) che è quello meridionale, posto nella testata scoscesa della selvaggia Valle d’Osogna (e dal cui Alpe della Motta uno dei suoi due nomi).

Ancora una volta ho eseguito la salita con i miei amici alpinisti biaschesi partendo dalla capanna Cava e dirigendoci verso il Passo del Mauro. Una volta in cima al passo abbiamo attaccato lungo il sentiero marcato (blu e bianco) che porta direttamente al Torent Basso.
N.B: lungo la salita sono piazzate catene fisse per aiutarsi.






sabato 7 luglio 2012

Grauhorn


Altitudine: 3260 m/s/m                                      
Tempo di salita personale impiegato: 2h
Partenza: Capanna Adula UTOE 2393 m/s/m
Dislivello: 867 m
Rifugio o Capanna in zona: Capanne Adula Cas / Utoe

Il Grauhorn è situato lungo la lunghissima catena montuosi di 3000 metri situati in alta valle di Blenio e Greina. La cima di esso affianca la cima più alta del Canton Ticino, cioè l’Adula o Rheinwaldhorn.
Il Grauhorn non è più accessibile dalla via diretta che sale lungo la cresta WSW perché dal 2009 la montagna continua a franare e scaricare terra a sassi marci a valle. Perciò bisogna effettuare la salita (già faticosamente ostacolata da piccole frane locali) lungo la cresta NWW (3h dalla capanna Adula UTOE). Si parte dalla capanna UTOE percorrendo la morena e l’itinerario che porta alla cima dell’Adula, perciò si arriva all’inizio del ghiacciaio a circa 2800 m/s/m. In seguito si sale sulla cresta soprastante a quota 3000 m/s/m (tra la cima della Negra e il Grauhorn), si attraversa il Vadrecc di Casletto e si giunge in bocchetta 3168 m/s/m. Si sale l’ultimo pezzo di cresta e si giunge in cima al Grauhorn a quota 3260 m/s/m.





 


              



domenica 1 luglio 2012

Masnàn


Altitudine: 2505 m/s/m                           

Tempo personale di salita impiegato: 2h

Partenza: Alpe di Cava 2040 m/s/m         

Dislivello: 465 m
Rifugio o capanna in zona: Capanna Cava Utoe / Rifugio Lagh (P.Biasca)


Il Masnàn si affaccia sulla Riviera e la regione biaschese con una parete impervia e speroni ed escavazioni che si trasformano, più sotto, in distinti sinuosi mura alluvionali. Questo monte è posto anche dirimpetto al Pizzo Magn e con esso circonda la sottostante Valle Santa Pretronilla. Le salite alla cima si posso effettuare da diversi punti: dal alpe di Cava (2h 40 passando per la cima di Biasca e Lagh),dalla cima di Stabiello (2h) o da Biasca rispettivamente da Osogna (6/7h). La mia salita l’ho eseguita dall’alpe di Cava passando prima per la Cima di Biasca e quella di Lagh. Una volta in cima il panorama è immenso; si possono ammirare le diverse cime già visibili dalla Cima di Biasca e soprattutto il borgo di Biasca e gli alpi sottostanti Chierisgév, Tongia, Albat, Compiett, e naturalmente quelli della Val d’Osogna Pianvredri, Peviciou.





 


 

 


Cima di Lago


Altitudine: 2544 m/s/m                   
Tempo di salita personale impiegato: 1h30
Partenza: Alpe di Cava 2040 m/s/m                            
Dislivello: 504 m
Rifugio o capanna in zona: Capanna Cava Utoe / Rifugio Lagh (P. di Biasca)

È la distinta cupola ardita posta sulla cresta tra la Cima di Biasca e il Masnàn. Essa la si può raggiungere attraverso la cresta della cima di Biasca e quella del Masnàn. Il panorama una volta in cima è immenso come quello del Masnàn e della cima di Biasca (N.B. dalla cima di Biasca bisogna scendere un 30 metri dalla cresta perché c’è uno strapiombo e il sentiero passa da un punto obbligatorio).