domenica 12 agosto 2012

Piz Molinera


Altitudine: 2288 m/s/m                 
Tempo di salita personale impiegato: 1h 30
Partenza: Monti di Saurù 1215 m/s/m 

Dislivello: 1073 m


Rifugio o capanna in zona: Capanna Brogoldone

 

Il Piz Molinera è l’ultima cima della lunghissima catena montuosa del Rheinwaldhorn; affianca il possente Pizzo di Claro ed è l’apice della valle di Lumino. La cima è a portata di tutti si sale direttamente dalla capanna Brogoldone, lungo il dolce declivio soprastante, e in un 1h 30 lo si raggiunge. Una volta in cima si può ammirare un’incantevole panorama: la città di Bellinzona, i paesi di Lumino, Arbedo, Gnosca, Preonzo, ecc..., le cime e le valli laterali della Riviera e per finire la Val Calanca.
La mia salita l’ho eseguita direttamente dai monti di Saurù percorrendo il sentiero rapido che porta in capanna (1h 30 ero in cima), ma per chi volesse è possibile percorre il magnifico sentiero delle sculture (2h per giungere in capanna), passando per l’alpe di Domas situato sotto il passo del Mem, per poi giungere in capanna Brogoldone.

 

sabato 11 agosto 2012

Pizzo Forno


Altitudine: 2907 m/s/m                            
Tempo di salita personale impiegato: 3h
Partenza: Valle (Chironico) 954 m/s/m    
Dislivello: 1953 m

Rifugio o Capanna in zona: Capanna Sponda SAT Chiasso

 

Il pizzo Forno è l’imponente piramide all’estremità della dorsale trasversale che si stacca verso E del pizzo Penca. Domina la media Valle Leventina e si lascia ammirare già da Biasca. Offre una vista spaziosissima. La mi salita l’ho eseguita direttamente da Valle dirigendomi verso  Cala. Si sale lungo una bellissima mulattiera che porta direttamente sui monti di Cala, una volta giunti si continua lungo un sentiero all’intero del bosco che porta direttamente in Capanna Sponda a quota 1997 m/s/m. Giunti in capanna si prosegue lungo il Ri di Vedle fino a giungere sotto al passo Ghiacciaione. Una volta sotto al passo si devia a destra e si sale lungo la prima scarpata che porta al pizzo Forno, per poi arrivare su un falso piano e salire l’ultimo pezzo su la possente ganna rocciosa che scende al di sotto della cima. In cima si possono ammirare le alpi Vallesane, Urane, i possenti Campo Tencia e Penca e moltissime altre cime vicine in zona.






 

 
 
 



 


giovedì 2 agosto 2012

Piz da Termin


Altitudine: 2902 m/s/m                                      
Tempo di salita personale impiegato: 4h
Partenza: Alpe di Sceng 1548 m/s/m               

Dislivello: 1354 m

Rifugio o Capanna in zona: Capanna Cava Utoe / Rifugio Giümela (P.Biasca)

 

Il Piz da Termin è la cima nord-orientale sulla lunga, quasi orizzontale ma frastagliata cresta sommitale della compatta e precipite muraglia sovrastante il catino dell’alpe di Sceng in Val Pontirone, il cui culmine massimo raggiunto dal Torrent Alto. Visto dalla capanna Cava, il Piz da Termin appare appunto all’estremità sinistra di una sella poco marcata. Per chi risale la valletta dei Viderign a S dell’alpe di Giümela è invece il picco nel punto d’incrocio tra la catena principale e la dorsale del Pizzo Bidensc (il nodo ortografico è in realtà la quota 2899 m appena NE della cima). Agli occhi di chi si trova sul lato calanchino appare sul colmo di una vasta e impervia parete a costoni ed escavazioni. Ospita appena sotto e a W della cima il Ghiacciaio di Alto. Quello che nella testata della valletta dei Viderign appariva ancora sulle carte del 1800 come un ghiacciaio delle dimensioni rilevanti, che  ora è un nevaio ridotto all’osso. La salita da me eseguita è quella di seguire il sentiero per  l’alpe del Boion passando prima per l’alpe di  Partigaresc e poi pian piano alzarmi lungo le vaste pasture del Boion fino a giungere sotto il Ghiacciaio Alto, per poi salire sulla bocchetta che divide il Torrent Alto e il Piz da Termin. Si arrampica lungo la cresta S del Termin e si giunge in cima in 10 min. dalla bocchetta.





 

mercoledì 1 agosto 2012

Torent Alto


Altitudine: 2919 m/s/m NE, 2957 m/s/m cima principale, 2950 m/s/m SW
Tempo di salita personale impiegato: 4h  

Partenza: Capanna Cava 2066 m/s/m

Dislivello: 884 m   
   
Rifugio o Capanna in zona: Capanna Cava Utoe / Rifugio d’Orz

 Poderoso baluardo di roccia che entusiasma da sempre ogni alpinista che lo osserva e lo risale. È posto nel punto d’incrocio delle Valli Calanca, d’Osogna, Pontirone e di queste due ultime valli è la cima più alta. Ha appunto tre distinti versanti che così posso descrivere:

-         Il più noto è certamente quello che si affaccia sul bacino dell’alpe di Sceng e che si osserva dalle praterie dove è posta la Capanna Cava. Da lì appare qualche insieme roccioso compatto che si alza tra la Senda dal Bò e la Bocchetta del Torrone (2665m); il complesso comprende anche il Piz da Termin all’estremità sinistra della frastagliata cresta sommitale (dalle diverse cime, non tutte quotate dalla CN).

-         Il monte, sul lato della Val Calanca, si presenta come estesa e precipite costiera che sovrasta ad anfiteatro i pascoli di Piov di Dent e va dalla Bocchetta Alta al Camin de Biancalan (comprendendo pertanto anche le pareti del Piz da Termin e del Motton).

-         Il lato che guarda la Val d’Osogna è qualcosa di stupendo: in quel quadro il Torent Alto, emergendo ardito ed elegante dal caratteristico terrazzo dell’alpe d’Orz, fa “ il signore “ che si distingue tra i minori Torent Basso e Cima d’Orz.

Eseguendo la salita al Torent dalla capanna di Cava ho potuto personalmente constatare come questa montagna abbia un fascino enorme per un alpinista, sia dalla via classica eseguita assieme hai miei colleghi alpinisti biaschesi passando per il Passo del Mauro e proseguendo per la bocchetta Alta, e pian piano alzarci sulla cima n° 7 del Torent Alto, che sia dalle altre vie d’ascensione.
 






 

Torent Basso


Altitudine: 2820 m/s/m                            
Tempo di salita personale impiegato: 1h 40
Partenza: Capanna Cava 2066 m/s/m                        
Dislivello: 754 m
Rifugio o Capanna in zona: Capanna Cava Utoe / Rifugio d’Orz (P.Osogna)

 

È l’imponente e fiera piramide dalle molte linee armoniose che insieme alla larga muraglia del Torent Alto posta sulla sinistra caratterizzata il magnifico anfiteatro della regione dell’Alpe di Cava. Tale quadro alpino radioso e ammaliante si presenta anche a chi risale il bacino pontironese dell’Alpe di Sceng e, in certe prospettive, pure dalla Valle di Blenio. A chi percorre la bassa Leventina si annuncia come misteriosa e ardita cupola al di là di una grande sella sopra la biaschese Valle Santa Petronilla. Il Torent Basso  ha anche un volto meno noto (ma attraente come gli altri) che è quello meridionale, posto nella testata scoscesa della selvaggia Valle d’Osogna (e dal cui Alpe della Motta uno dei suoi due nomi).

Ancora una volta ho eseguito la salita con i miei amici alpinisti biaschesi partendo dalla capanna Cava e dirigendoci verso il Passo del Mauro. Una volta in cima al passo abbiamo attaccato lungo il sentiero marcato (blu e bianco) che porta direttamente al Torent Basso.
N.B: lungo la salita sono piazzate catene fisse per aiutarsi.